Amministratore: “Rimborso delle anticipazioni effettuate per il condominio”

L’amministratore che vuole ottenere il rimborso delle somme anticipate per il condominio deve provare il proprio credito

L’amministratore di condominio svolge un ruolo cruciale nella gestione delle attività ordinarie e straordinarie necessarie per il buon funzionamento dell’edificio. Tra i vari compiti che gli sono affidati, può capitare che l’amministratore si trovi nella necessità di anticipare somme di denaro per coprire spese condominiali urgenti o per svolgere attività che richiedono interventi immediati. Tuttavia, il rimborso di queste somme non è automatico e deve rispettare precise condizioni normative e giurisprudenziali.

La Normativa di Riferimento

Il Codice Civile, all’articolo 1135, regola in maniera generale i compiti dell’assemblea dei condomini, mentre l’articolo 1130 specifica i compiti dell’amministratore. Fra questi, c’è l’obbligo di eseguire le deliberazioni dell’assemblea e di riscuotere i contributi necessari per le spese comuni. Tuttavia, il codice non prevede esplicitamente l’obbligo per l’amministratore di anticipare denaro per il condominio. La Corte di Cassazione, attraverso varie sentenze, ha chiarito che l’amministratore che anticipa delle somme lo fa in virtù di una scelta personale e, per ottenere il rimborso, deve fornire prova del credito vantato nei confronti del condominio.

Prova del Credito: Un Oneroso Fardello

Il rimborso delle anticipazioni non è un diritto acquisito dell’amministratore ma è subordinato alla dimostrazione che le somme anticipate siano state effettivamente impiegate per il condominio. In questo senso, l’amministratore ha l’onere di fornire una dettagliata rendicontazione delle spese sostenute, dimostrando che tali spese erano necessarie e che sono state autorizzate o ratificate dall’assemblea condominiale.

Secondo l’articolo 2697 del Codice Civile, chi intende far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento. Questo principio si applica anche all’amministratore di condominio che richiede il rimborso: deve produrre documenti contabili, ricevute, fatture e qualsiasi altro documento idoneo a dimostrare che le somme anticipate sono state utilizzate per scopi condominiali legittimi. Inoltre, è essenziale che tali spese siano state approvate dall’assemblea dei condomini, sia prima dell’anticipazione, sia successivamente tramite ratifica.

La Giurisprudenza: Un Appoggio Fondamentale

La giurisprudenza ha stabilito che, in mancanza di prova documentale delle anticipazioni effettuate, l’amministratore non ha diritto al rimborso. Ad esempio, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3011 del 1987, ha chiarito che l’amministratore non può limitarsi a richiedere genericamente il rimborso delle spese sostenute, ma deve fornire una dettagliata descrizione e documentazione delle stesse.

Un altro punto importante è la trasparenza nella gestione dei fondi condominiali. L’amministratore, secondo la normativa vigente (art. 1129, comma 7, c.c.), deve tenere il registro di contabilità del condominio e conservare tutta la documentazione relativa alle entrate e alle uscite. In caso di controversie, la chiarezza nella tenuta di questi registri è spesso determinante per ottenere il rimborso.

Conclusione

In definitiva, l’amministratore di condominio che vuole ottenere il rimborso delle somme anticipate per le spese condominiali deve essere consapevole del proprio obbligo di provare in modo chiaro e trasparente il credito vantato. Questo non solo tutela l’amministratore stesso, ma garantisce anche che la gestione condominiale avvenga nel rispetto dei principi di trasparenza e correttezza, fondamentali per la serenità della vita condominiale. Le norme e la giurisprudenza offrono un quadro di riferimento chiaro, ma è fondamentale che ogni amministratore adempia scrupolosamente ai propri obblighi per evitare spiacevoli contenziosi e per assicurare una gestione efficiente e trasparente delle risorse comuni.

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